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L’importanza dell’approccio non farmacologico nel trattamento della cistite

La cistite è una infiammazione delle vie urinarie inferiori, che riguarda cioè vescica e uretra. Nella maggior parte dei casi la cistite è causata da un’infezione batterica, può avere però anche origine micotica, oppure essere di tipo asettico, cioè non associata ad un microrganismo ma a stress, agenti chimici irritanti, utilizzo di farmaci, traumi.

Nella cistite batterica si verifica una contaminazione di batteri provenienti dal retto, che risalgono le vie urinarie e colonizzano la vescica. Sebbene la vescica sia dotata di propri sistemi di difesa, tra cui il pH acido e l’azione stessa della minzione, in alcuni casi i batteri riescono a superare tali sistemi di protezione e insediarsi nella vescica, dando appunto origine alla cistite. Le specie batteriche che più frequentemente causano cistite sono Escherichia coli e Staphylococcus saprophiticus.

I sintomi principali della cistite includono lo stimolo frequente, urgente e persistente a urinare in piccole quantità e la sensazione di bruciore durante la minzione. A questi si possono aggiungere la presenza di dolore o sensazione di pressione nell’area pelvica, sangue nelle urine, una leggera febbre.

Il trattamento più frequentemente prescritto per la cistite è l’antibiotico, che tuttavia ha alcune controindicazioni. Le prescrizioni di antibiotici per il trattamento di queste infiammazioni contribuiscono in maniera significativa al consumo totale di antibiotici e si associano non solo all’incremento della spesa sanitaria ma anche alla diffusione dell’annoso problema della antibiotico-resistenza. Senza contare che molto spesso le cistiti sono asettiche, dunque, in questi casi gli antibiotici sono completamente inutili.

Inoltre, spesso la cistite si presenta con carattere ricorrente: gli antibiotici prescritti risolvono nell’immediato i sintomi, ma a distanza di poche settimane si ripresentano. Se viene prescritto un nuovo ciclo di antibiotici, esso potrebbe causare indebolimento del microbiota delle vie urinarie, con indebolimento del sistema immunitario e possibile insorgenza di infezioni vaginali e candidosi, che devono essere trattate con un nuovo ciclo di antibiotici. Il circolo vizioso che si innesca determina sensibilizzazione della mucosa con esacerbamento dei sintomi, ormai cronici.

Caso particolare è poi quello della cistite interstiziale, un’infiammazione cronica della vescica, dalle cause ancora non note. Si ritiene che si verifichino danni alla mucosa della vescica, con conseguente ipersensibilizzazione dalle sostanze contenute nell’urina; sembra, inoltre, che svolgano un ruolo i mastociti, responsabili delle reazioni allergiche, ma il loro ruolo effettivo non è ancora chiaro.

Da qui la necessità di trattare la patologia in modo multifattoriale, tenendo in considerazione tutti gli aspetti coinvolti. Ecco dunque che è auspicabili il ricorso ad integratori alimentari che siano stati formulati per il trattamento contemporaneo dell’infiammazione, delle infezioni, per ripristinare il sistema immunitario, il dolore e infine per fornire supporto allo stress, dato che è proprio in periodi di tensione che la cistite si manifesta.

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