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Probiotici per il trattamento della sindrome del colon irritabile

La sindrome del colon irritabile (IBS, dall’inglese Irritable Bowel Syndrome) è un disordine gastrointestinale funzionale, non associato ad anormalità strutturali o biochimiche, cronico, caratterizzato da dolore addominale ricorrente o sensazione di malessere, alterata motilità intestinale e alterazione dell’alvo, che portano a condizioni di diarrea e/o costipazione, e gonfiore. L’andamento dei sintomi è cronico, con carattere fluttuante.

IBS può causare sia costipazione che diarrea a seconda che si verifichi un aumento o una diminuzione della motilità intestinale: se si verifica un incremento della motilità intestinale, si assiste ad un minor riassorbimento di acqua da parte dell’epitelio intestinale, con conseguenti fenomeni di diarrea; se si verifica una diminuzione della motilità intestinale, si assiste ad un maggior riassorbimento di acqua da parte dell’epitelio intestinale, con conseguenti fenomeni di costipazione. Inoltre, un fattore che accomuna tutti i tipi di IBS è la disbiosi intestinale, ovvero una alterazione del microbiota intestinale a discapito di specie benefiche per la salute e con aumento di specie dannose, che possono contribuire alle condizioni di diarrea e costipazione già in atto.

Altri sintomi tipici del IBS sono il gonfiore, anch’esso riconducibile ad un alterato microbiota intestinale, con sopravvento di specie produttrici di gas, e il dolore, il quale, talvolta, impatta fortemente sulla qualità della vita.

Il supplemento di probiotici può rappresentare una strategia interessante come coadiuvante nel trattamento della sindrome del colon irritabile: andiamo a vedere le evidenze che troviamo in letteratura che riguardano l’utilizzo di ceppi probiotici in relazione alla sintomatologia tipica del IBS.

Bifidobacterium longum subsp. longum BB536

Lo studio di Kondo e colleghi (2013) ci mostra la capacità di B. longum subsp. longum BB536 di regolarizzare i movimenti intestinali di soggetti affetti da costipazione o diarrea, che abbiamo visto essere sintomi comuni nei pazienti affetti da IBS. Lo studio è stato eseguito su 206 soggetti anziani e come possiamo osservare dalla figura, nel corso delle 16 settimane di somministrazione del probiotico la frequenza di evacuazione aumenta in modo significativo in coloro che erano affetti da costipazione, mentre diminuisce in modo significativo in coloro che erano affetti da diarrea.

Lactobacillus acidophilus NCFM

L. acidophilus NCFM è stato testato da Sandrin et al. (2020) su 80 persone affette da IBS per valutare la capacità di controllare i sintomi più comuni: gonfiore, flatulenza, gorgoglio intestinale e dolore addominale. Come ci mostra la figura successiva, nonostante si osserva un effetto placebo, la riduzione di tutti i sintomi presi in considerazione, è significativa rispetto a coloro che hanno assunto il placebo.

Il dato più interessante riguarda sicuramente la capacità di ridurre il dolore intestinale e ulteriori studi hanno evidenziato la capacità di questo ceppo di aumentare l’espressione dei recettori µ-oppioidi e cannabinoidi sulle cellule epiteliali intestinali, determinando un effetto analgesico al pari degli antidolorifici (Rousseaux et al., 2007).

Lactobacillus rhamnosus HN001

L. rhamnosus HN001 è stato testato per la capacità di colonizzare e permanere nell’intestino dei soggetti che lo hanno assunto nello studio di Toscano et al. (2017). Come è possibile osservare nella figura, i livelli fecali di lattobacilli aumentano su 5 degli 8 soggetti in conseguenza dell’assunzione del probiotico e in modo molto interessante tali livelli rimangono elevati oltre un mese dopo la fine del trattamento, a dimostrazione della capacità di permanere a lungo nell’intestino a svolgere le funzioni probiotiche. Questo aspetto è fondamentale nel contesto di una patologia cronica come IBS.

In conclusione, il supplemento di probiotici come coadiuvante nel trattamento della sindrome del colon irritabile è supportato da numerose evidenze scientifiche e soprattutto affronta la patologia su diversi fronti.

Bibliografia

Kondo, J., Xiao, J. Z., Shirahata, A., Baba, M., Abe, A., Ogawa, K., & Shimoda, T. (2013). Modulatory effects of Bifidobacterium longum BB536 on defecation in elderly patients receiving enteral feeding. World Journal of Gastroenterology: WJG, 19(14), 2162.

Rousseaux, C., Thuru, X., Gelot, A., Barnich, N., Neut, C., Dubuquoy, L., … & Desreumaux, P. (2007). Lactobacillus acidophilus modulates intestinal pain and induces opioid and cannabinoid receptors. Nature medicine, 13(1), 35-37.

Sadrin, S., Sennoune, S., Gout, B., Marque, S., Moreau, J., Zinoune, K., … & Maixent, J. M. (2020). A 2-strain mixture of Lactobacillus acidophilus in the treatment of irritable bowel syndrome: A placebo-controlled randomized clinical trial. Digestive and Liver Disease, 52(5), 534-540.

Toscano, M., De Grandi, R., Stronati, L., De Vecchi, E., & Drago, L. (2017). Effect of Lactobacillus rhamnosus HN001 and Bifidobacterium longum BB536 on the healthy gut microbiota composition at phyla and species level: A preliminary study. World journal of gastroenterology, 23(15), 2696.

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